La Festa di San Pietro e Paolo ci fa conoscere due Pilastri della Fede. Di San Paolo si già interessata la nostra rivista on line nei mesi precedenti. Quasi tutte le domeniche leggiamo nella Santa Messa brani delle tante lettere di San Paolo; poche volte invece vengono lette le poche lettere di San Pietro; l’Apostolo trova spazio a volte nel Vangelo perché Pietro più di tutti è stato vicino a Gesù. Nasce a Betsaida sul lago di Tiberiade ed è chiamato da Gesù ad essere suo discepolo assieme a suo fratello Andrea e ai parenti Giacomo e Giovanni. Dopo il matrimonio si trasferisce  a Cafarnao, luogo più adatto al commercio del pesce dove Gesù soggiorna spesso. Oggi si possono ammirare i luoghi di Pietro grazie agli scavi iniziati nel 1905 che hanno portato alla luce la casa dove abitò il discepolo di Gesù. Secondo i Vangeli, un giorno a Cafarnao Gesù guarì “dalla febbre” la suocera di Pietro. L'esistenza della suocera ci dice che Pietro era sposato ma non si conoscono moglie o figli. Pietro e Andrea vengono presentati dai Vangeli come pescatori così come Giacomo e Giovanni di Zebedeo che secondo il Vangelo di Luca erano “ soci” di Simon Pietro. Il lago di Tiberiade è spesso descritto nei Vangeli; qui vi fu la pesca miracolosa dopo una dura notte di lavoro senza alcun risultato. Dopo la Resurrezione Gesù apparve a Pietro e ad altri discepoli mentre pescavano nei pressi del lago . Qui Gesù cammina sulle acque e sulle colline attorno al Lago predica. Dopo la pesca miracolosa  Pietro cade ai piedi di Gesù che gli annuncia che sarebbe diventato pescatore di uomini. Pietro e gli altri discepoli: “Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono” Pietro nei racconti evangelici  viene menzionato più di 100 volte. E’ una figura spontanea nelle sue reazioni, impetuoso e allo stesso tempo buono e disposto ad apprendere. Fra i dodici è il più dedito ai discorsi. Cerca Gesù quando il Maestro si ritira nel deserto. Lo interroga continuamente per avere spiegazioni sulle parabole e a chi li rivolgesse Quando nella folla una donna tocca l'orlo del mantello di Gesù nella speranza di essere guarita, il Maestro domanda a Pietro chi l’avesse toccato. Sempre Pietro domanda a Gesù sino a quali limiti ci si debba spingere nel perdonare.Pietro interroga Gesù sul fico che aveva maledetto e che l'indomani era stato effettivamente trovato secco fin dalle radici. Gesù si limita a rispondere: “Abbiate fede in Dio”. A Gerusalemme Pietro si informa sulla ricompensa che attende in cielo coloro che, come lui, avevano lasciato tutto per seguire Gesù. Davanti al tempio, dopo la predizione di Gesù riguardo alla sua totale distruzione, Pietro convince Andrea e i due figli di Zebedeo per ottenere da Gesù la data di questo avvenimento. Quando Gesù domanda ai dodici se anche loro volevano andarsene, Pietro risponde a nome di tutti dicendo: "Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna". Sul monte Tabor Gesù si trasfigura con al Suo fianco Mosè ed Elia. Pietro dice: “Signore,è bello per noi stare qui,farò tre tende una per te,una per Mosè, una per Elia  (Matteo 17.4). A Cesarea di Filippo, Gesù chiede ai discepoli su quel che gli uomini dicono di lui ricevendo varie risposte. Domanda loro: “Voi chi dite che io sia?”.  È Simon Pietro risponde “Tu sei il figlio del Dio vivente!”. Gesù in primo luogo proclama: “E io ti dico: tu sei Pietro"; indicandogli i poteri: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Quando Gesù comunica ai suoi apostoli la rivelazione della passione che avrebbe subito, Pietro gli dice: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai". Il Vangelo di Giovanni racconta nell’episodio dell’ultima cena: Gesù  lava i piedi dei suoi ospiti. Pietro non vuole ma Gesù gli dice: "Se non ti laverò, non avrai parte con me" (Gv13,8). E Pietro: "Signore, non solo i piedi ma le mani e il capo"(Gv 13,9). Al  Getsemani, Gesù chiese a Pietro, Giovanni e Giacomo di pregare ma questi si addormentarono; in particolare a Pietro il maestro dice: "Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto ma la carne è debole". Al momento dell’arresto di Gesù uno di quelli che stava con lui taglia con la spada un orecchio al servo del sommo sacerdote di nome Malco (Mt 26,51; Mc 14,47; Lc 22,50; Gv 18,10). Il Vangelo secondo Giovanni lo identifica in Pietro. Durante il processo religioso di Gesù, Pietro giura pubblicamente di non conoscerlo per ben tre volte. Sentito nello stesso istante il canto del gallo si ricorda le predizioni di Gesù riguardo al suo tradimento, fugge piangendo amaramente. La mattina di Pasqua avvertito da Maria Maddalena che il corpo di Gesù era scomparso, Pietro corre al sepolcro con il discepolo che Gesù amava e lì trova soltanto le bende di lino e il sudario che avevano avvolto il cadavere. Il Vangelo di Luca e la lettera di San Paolo ai Corinzi narrano che Pietro fu tra i primi ai quali Gesù risorto apparve. Condivide con i compagni le apparizioni nel Cenacolo e sul mare di Galilea. Secondo il Giovanni, Pietro e altri sette apostoli, passato il tempo delle apparizioni del risorto, tornarono sul lago di Tiberiade per pescare. Un mattino dopo una notte passata insonne e senza aver preso nulla, videro un uomo a riva che consigliò loro di gettare le reti dalla parte destra della barca. Seguendo i consigli dello sconosciuto essi presero una moltitudine di pesci; riconoscendo in lui il maestro. Quando tutti furono tornati a terra, Gesù li invitò ad arrostire i loro pesci e a dividere con lui il pasto, quindi si rivolse direttamente a Pietro e per tre volte gli chiese: "Simone di Giovanni mi vuoi bene?".La ripetizione della stessa domanda sconcertò l'apostolo, il quale insistette, e la terza volta, con una toccante umiltà disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene". Pietro si sentì quindi predire in parole velate il martirio che lo attendeva in età avanzata. Nel luogo di questa apparizione vi è oggi una cappella in basalto detta "il Primato di Pietro", che si erge su di uno scoglio a strapiombo sul lago, accessibile per il tramite di una scala scolpita nella roccia, che scende sino a una caletta. Questa Chiesa si chiamò a lungo "la chiesa dei dodici apostoli", perché si supponeva che Cristo vi avesse battezzato i suoi discepoli. Sin dai giorni immediatamente successivi all'ascensione di Gesù, Pietro guida gli apostoli. Sostituisce Giuda  con Mattia che sarebbe divenuto, con gli undici, testimone della Risurrezione. Pietro dichiara che Gesù è salito al cielo e che aveva effuso lo Spirito. .Consiglia di pentirsi e farsi battezzare in nome di Cristo. Molti comprendono di dover riparare e accettare la penitenza e il battesimo; quel giorno vi furono tremila conversioni. A questa prima predicazione seguì il primo miracolo di Pietro: nel nome di Gesù restituisce la salute a uno storpio che chiede l'elemosina. L’episodio suscita grande meraviglia e Pietro annuncia la buona novella dichiarando che era stata la fede in Gesù ad aver guarito lo zoppo. Pochi giorni dopo ci saranno altri cinquemila convertiti.Mentre Pietro parla al popolo, con Giovanni al suo fianco, viene arrestato dai sacerdoti e dai sadducei: gettati in prigione Pietro proclama di aver guarito il paralitico nel nome di Gesù. Quelli del Sinedrio sono sconcertati: ritenevano Pietro e Giovanni uomini semplici, ma vedendo con quale autorità Pietro parla restarono. Decidono di vietare a Pietro e Giovanni di insegnare in nome di Gesù, ma i due apostoli rifiutarono di obbedire e per paura vengono rilasciati. Da una lettura degli Atti, i segni e i miracoli si moltiplicano. Anania e sua moglie Saffira, che avevano mentito ai cristiani, sono smascherati da Pietro e cadono morti ai suoi piedi. La folla si accalca intorno agli apostoli come un tempo in Galilea intorno al Maestro. I malati vengono portati lungo la via dove passa Pietro affinché “anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro”.

L'ira del sommo sacerdote e dei sadducei si manifesta di nuovo e Pietro e Giovanni vennero nuovamente arrestati. Ma, secondo le Scritture, un angelo li libera durante la notte

Nel frattempo Erode Agrippa I perseguita i cristiani e fa giustiziare Giacomo, fratello di Giovanni il primo degli apostoli a subire il martirio. Erode decide di fare arrestare anche Pietro, ma nuovamente un angelo apparve in carcere e libera Pietro. Secondo Lattanzio Pietro andò a Roma quando già Nerone era salito al trono dopo il 54. Viene arrestato a seguito della persecuzione neroniana e rinchiuso, insieme con Paolo, all'interno del Carcere Mamertino. Fuggito dal carcere si dirige verso la via Appia. Catturato nuovamente dai soldati dell'imperatore viene crocifisso a testa in giù  secondo la tradizione trasmessa da Girolamo, Tertulliano, Eusebio e Origene.

 

 

HOME