LUOGHI FRANCESCANI  - IL SANTUARIO DELLA VERNA

 Nella primavera del 1213 Francesco d’Assisi insieme a frate Leone attraversando il Montefeltro si recò per curiosità ad una festa al castello di S. Leo. Salì su un muretto recitando la sua canzone d’amore: “Tanto è quel bene ch’io aspetto, che ogni pena m’è diletto”. Le sue parole rapirono gli occhi e la mente dei presenti e tra questi il Conte di Chiusi, Orlando Cattani. Mentre lo ascoltava, gli venne il desiderio di parlare con Francesco gli chiese udienza e trovò luce nelle sue parole tanto che volle fare un’offerta adatta al suo voler essere tutto di Dio nella solitudine: “ho in Toscana uno monte di nome monte della Verna  solitario e selvatico atto a chi vuole fare penitenza o vita solitaria. Io ti donerei a te e ai tuoi compagni per salute dell’anima mia”. L’offerta piacque a Francesco che accettò la donazione.  I Fioretti narrano che quando Francesco visitò il monte  fu accolto da tantissimi uccelli  in festa e allegrezza. Disse ai frati suoi compagni che questo era segno del compiacimento divino: al nostro Signore Gesù Cristo piace che abitiamo in questo luogo solitario. Così la Verna divenne uno dei romitori nei quali ogni anno egli amava passare prolungati periodi di ritiro. Sul finire dell’estate del 1224 vi passò la Quaresima di San Michele. Era stanco e ammalato ma aveva avuto la sicurezza dell’approvazione della Regola da parte del Papa Onorio IV (1223). Nove mesi prima, la celebrazione del Natale gli aveva permesso di vivere l’esperienza della povertà della grotta di Betlemme (Presepe di Greccio1223). Alla Verna chiese al Signore qualcosa di forte nelle sue notti di preghiera, di solitudine e di rapimento: voleva provare un po’ dell’amore e del dolore che Gesù Cristo sentì nei momenti della sua Pasqua di Morte e Risurrezione. Fu esaudito e intorno alla Festa dell’esaltazione della Croce (14 settembre), il suo corpo fu segnato delle stesse piaghe del Crocifisso. Circa venti anni prima (1205/6) aveva cominciato a seguire il Vangelo del Signore ascoltando la Parola del Crocifisso di S. Damiano stampandole nel cuore. Ora le stesse parole si manifestavano nella sua carne. Fu la sua Pasqua; la Liturgia della Festa delle Stimmate applica a lui le parole di S. Paolo: “sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me… difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo” (Gal 2,20; 6,17). Solo pochi intimi vennero a conoscenza del prodigio prima della sua morte (3 Ottobre l 226). La Verna nasce da questo evento favoloso. “A causa dell’esperienza singolare che S. Francesco vi ebbe di Cristo, anime pensose lo annoverano ancora tra gli alti luoghi dello spirito” (Paolo VI). In essa si ha  bellezza, silenzio, ricerca, pace… e tutti rivediamo quella notte in cui il Monte della Verna fu teatro dell’incontro di Francesco con il Signore. Andiamo spesso a visitare la Verna per vivere il mistero nel silenzio, preghiera e pace, anche in inverno per vivere l’esperienza di Francesco in un freddo incredibile. Ci troviamo a pochi chilometri da Chiusi della Verna (AR), nel Parco Nazionale del Casentino e ci arriviamo da due strade, dalla E 45 che va a Cesena o salendo da Arezzo . Il Santuario è stato costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza e ospita numerose cappelle, luoghi di preghiera e raccoglimento. Fu costruito su un monte nominato Laverna per un Tempio di Laverna, Dea protettrice dei rifugiati e dei nascondigli tipici di questo territorio; i luoghi erano un tempo consacrati al culto pagano del dio della montagna Pen da cui il nome Appennino e del monte Penna, infatti il monte si trova all’inizio dell’appennino tosco romagnolo. Il primo nucleo eremitico risale a San Francesco nel 1213. Negli anni successivi sorsero alcune piccole celle e la chiesetta di Santa Maria degli Angeli. Lo sviluppo di un grande convento avvenne a seguito delle stimmate (1224)  e il luogo fu scelto come ideale per dedicarsi alla meditazione. Francesco si ritirò qui nel  mese di agosto per un digiuno di 40 giorni in preparazione per la festa di san Michele. Papa Alessandro IV prese la Verna sotto la protezione papale e nel 1260 fu eretta e consacrata una chiesa.  Pochi anni dopo venne eretta la Cappella delle Stimmate vicino al luogo ove era avvenuto il miracolo. Dalla Cappella di Santa Maria degli Angeli i frati che risiedono alla Verna , gli ospiti ed i pellegrini, in solenne processione ogni giorno all’ora nona, si recano alla cappella delle Stimmate. Il Quadrante è il piazzale lastricato del belvedere esterno, da cui è possibile accedere a tutti i luoghi visitabili del Santuario; deve il suo nome alla meridiana, l'orologio solare inciso sulla parete del campanile della Basilica. Nel piazzale è presente una grande croce di legno, piantata nella roccia simbolo del Santuario. Esiste anche un pozzo della foresteria, una cisterna del XVI secolo che veniva utilizzata per pellegrini e ospiti. La Basilica maggiore fu dedicata alla Madonna Assunta e consacrata nel 1568. All'interno, troviamo importanti unici stupendi rilievi in terracotta  opera di Andrea Della Robbia e del figlio Luca che adornano varie cappelle . Il  corridoio delle Stimmate, totalmente coperto, è il luogo dove si svolge, dal 1431, la giornaliera processione dell'ora nona. Il corridoio è affrescato con episodi della vita di San Francesco. A circa metà del corridoio si trova sulla destra il luogo dove giace il "letto" di San Francesco. Si tratta di una piccola grotta dove il santo si accingeva a riposare sulla nuda terra e dove noi ci soffermiamo sempre in raccoglimento e preghiera chiedendoci come facesse a riposare in tal luogo. L’esterno del corridoio è costeggiato da un sentiero pavimentato e parallelo che da accesso ad altri luoghi di preghiera e di meditazione del Santo come il sasso spicco, un precipizio spettacolare a vedersi. Proseguendo il corridoio  si giunge all'antico Romitorio e alla cappella delle Stimmate  eretta sul luogo dell'evento miracoloso. Sul pavimento, è segnalato da una lapide il luogo dove sarebbe avvenuto il miracolo delle Stimmate e intorno un coretto dove ci si raccoglie in preghiera meditando questo evento che ha sconvolto la nostra fede e la fede di tanti giovani in cerca di una verità e di discernimento. Dopo la morte di san Francesco nei pressi della Cappella delle stimmate dimorò per alcuni mesi nel 1230 San Antonio da Padova che con Francesco condivideva la scelta della povertà e del servizio al Signore di cui erano entrambi innamorati e ricambiati. Bellissimo questo luogo ,unico al mondo con i suoi precipizi e la sua meravigliosa foresta ricca di faggi secolari e di una straordinaria ricchezza botanica  oltre che faunistica dove trovano dimora cervi, daini, caprioli  e cinghiali. Sono presenti anche numerose specie di uccelli, tra cui i rapaci Gufo Reale e Falco Pellegrino. Eccolo il Sacro Monte della Verna un luogo unico, di straordinaria bellezza che per volere di Dio e di san Francesco è diventato meta di pellegrini e di tante persone, moltissimi giovani, in cerca di serenità, pace e preghiera. A tutti noi che saliamo alla Verna il Signore ha dato pace al cuore, a molti ha aperto gli occhi della vita, a tanti ha dato serenità, molti sono stati chiamati alla vocazione, molti alla ricerca spirituale e a tutti ha regalato l’umiltà di Cristo sulla croce e di Francesco stigmatizzato. Un luogo da visitare e da amare perché qui è stata scritta una pagina importante della storia della fede e qui è iniziato o si è perfezionato il cammino vocazionale di che cerca di amare Dio.

Giampiero Scarpino

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