Piergiorgio Frassati : “Vivere, non vivacchiare!”

 “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”. (Matteo 7, 24-25)

Questo è una delle parti più belle del Testamento di Gesù e Lui ha fatto di tutto in questi 20 secoli per continuare a predicare ogni giorno come fece sul monte delle Beatitudini, lungo il lago di Tiberiade e nei luoghi Santi di Nazareth ,Gerico, Cana, Cafarnao, Betlemme ed infine Gerusalemme. In questi lunghi secoli che ormai ci separano dal Golgota Gesù ha donato al mondo tanti testimoni e li ha incaricati di portare la Sua testimonianza. Come è bello poter avere nella vita alcuni esempi da imitare, persone che con il loro esempio, con il loro impegno, con il loro stile di vita, possano insegnarci tante cose  che ci fanno vivere veramente questa vita così bella ma anche così difficile e ricca di insidie e di colpi di scena .

“Piergiorgio, sei diventato un bigotto?”, gli chiesero un giorno all’uscita dalla Basilica della Consolata, lui studente  torinese ricco di vitalità e di voglia di vivere e primeggiare, lui che si recava ogni mattina in Basilica per partecipare alla Santa Messa ed ricevere l’Eucarestia quotidiana prima di andare a scuola. “No. Sono rimasto cristiano”, rispose Piergiorgio Frassati, un giovane come tanti, figlio di una famiglia borghese torinese, padre Senatore, fondatore del quotidiano la Stampa di Torino ed Ambasciatore d’Italia a Berlino. “Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri”. Piergiorgio, studente universitario, iscritto alla Fuci e all’Azione Cattolica, Terziario Domenicano e iscritto alla San Vincenzo de Paoli ; organizzatore di uscite con altri coetanei sulle nevi del Monte Bianco il Frassati è un giovane sempre ricco di gioia, di allegria e tante iniziative.

“Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici”. Che testimonianza il Frassati , sempre alla ricerca della bellezza e della carità; non rientrava mai a casa se prima non aveva fatto del bene a qualcuno. Spendeva per i poveri e gli ammalati tutto quello che aveva e regalava loro i suoi vestiti e le sue scarpe o tutto quello che riusciva a trovare assieme ai suoi tanti amici. “Non bisogna dare degli stracci ai poveri!… Non dimenticare mai che, anche se la casa è sordida, tu ti avvicini a Cristo, che ha detto: il bene fatto a loro è fatto a Lui. Intorno al miserabile io vedo una luce che noi non abbiamo… Il nostro servizio fa maggior bene a noi che ai poveri… Dovunque si può sempre fare un po’ di bene”.

Aiutare i poveri ed i sofferenti perché in loro Piergiorgio Frassati vedeva il Signore . “Una vita che invita” vissuta da Piegiorgio Frassati, una vita breve la sua ,ventiquattro anni vissuti all’inizio del diciannovesimo secolo e condivisa in parte con la prima guerra mondiale. Giovane democratico, allievo di don Sturzo riusciva anche a farsi sentire in campo politico per dimostrare che un buon cattolico deve dare un buon indirizzo alla vita sociale e politica del paese. Una foto di Piergiorgio Frassati la ritroviamo nella cappella sinistra della nostra Cattedrale a Lamezia vicino alla tomba del Vescovo Moietta. Si perchè il 20 Maggio del 1990 Papa Giovanni Paolo II lo proclama Beato attribuendogli le otto Beatitudini vissute dal Frassati nel quotidiano. Una vita verso l’alto quella di Piegiorgio Frassati che diceva ai suoi amici :“Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma vivacchiare… Anche attraverso ogni disillusione dobbiamo ricordare che siamo gli unici che possediamo la Verità”.

L’invito è rivolto a tutti noi :” non vivacchiare ma vivere la vita nella testimonianza della Fede e della Verità come il Beato Frassati,  ventiquattrenne studente di ingegneria, ricco di allegria, amici e tanti propositi ma anche ricco di Fede, Preghiera e tanta voglia di servire quel prossimo nei cui occhi vedeva Gesù.

E proprio da Piergiorgio Frassati nasce questa rubrica “Una vita che invita” che mi auguro possa arricchire tutti noi perché con le Beatitudini nel cuore e nella mente, il nostro cammino quotidiano possa essere vissuto ad occhi aperti e offerto “verso l’Alto”.

Giampiero Scarpino

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