(dal sito Giovani Frati ) Siamo nel
Duecento, nel secolo di san Francesco d’Assisi e
di sant’Antonio di Padova, che è pure il secolo
di Federico II e di Ezzelino da Romano. Bastano
questi nomi perché ci si possa fare un’idea
dell’ambiente in cui vive ed opera il beato Luca
Belludi. La sua storia è di fatto strettamente
legata a quella di Antonio, di cui è assiduo
collaboratore nella predicazione e probabilmente
anche nell’insegnamento teologico; compagno
nelle tante peregrinazioni apostoliche,
testimone dei prodigi compiuti dal santo, della
sua ineffabile vita, dell’insigne santità e dei
doni soprannaturali di cui riluce. Erede,
dunque, dello spirito del Taumaturgo e
instancabile difensore della parola di Dio, è
descritto dai biografi quale "predicatore
rarissimo in parole, dottrina et opere" e ancora
"nella dottrina e vita poco dissimile dal suo
Maestro". Della nobile famiglia dei Belludi di
Padova, Luca nasce intorno al 1200; entra
nell’Ordine Francescano a 25 anni e, secondo la
tradizione, viene vestito del saio dallo stesso
san Francesco. Di ottima cultura, molto
probabilmente assorbita presso la rinomata
Università di Padova, è ordinato sacerdote nel
1227, anno dell’incontro con il suo santo
maestro, del quale diviene compagno
indivisibile, meritandosi il titolo singolare
di Luca di sant’Antonio ed aiutandolo
nella stesura dei Sermones. Sull’esempio di
Antonio, anche Luca si impegna energicamente per
la liberazione della città di Padova dal tiranno
Ezzelino mediante la predicazione e la
preghiera. Il nome del beato è inoltre associato
alla memoria della stupenda Basilica francescana
di Padova, probabilmente in quanto Guardiano
della comunità dei frati (o Amministratore) e
Superiore Maggiore della Provincia padovana.
Esercita tali incarichi durante il Generalato di
san Bonaventura, che conosce personalmente alla
venuta di quest’ultimo a Padova in occasione
della traslazione del corpo del santo. Muore il
17 febbraio 1286; le sue spoglie, dapprima
deposte nella stessa urna contenente quelle di
Antonio, vengono traslate nel 1971 nell’attuale
cappella che porta il suo nome (detta anche dei
santi Filippo e Giacomo). Da sempre acclamato
beato dal popolo, Papa Pio XI ne conferma il
titolo il 18 maggio 1927. Rimangono di lui i Sermones
Dominicales, conservati nella Biblioteca
Antoniana di Padova; sempre presso la Basilica
del Santo è dedicato a Luca uno dei chiostri, in
stile gotico. E’ invocato con grande fiducia
dagli studenti per il buon esito degli esami.
PREGHIERA AL BEATO LUCA PER IL BUON ESITO DEGLI
STUDI E DEGLI ESAMI
O Signore, fonte di ogni sapienza, ascolta la
preghiera che dal profondo del cuore ti
innalziamo
per i meriti e la potente intercessione del tuo
fedelissimo Servo, il beato Luca Belludi,
cui concedesti il prezioso talento di una
intelligenza aperta e di quella sublime sapienza
che lo fece degno compagno del primo
Dottore dell’Ordine Francescano:
S. Antonio di Padova. Illumina, o Signore, la
nostra mente;
irrobustisci la nostra volontà, affinché
possiamo felicemente raggiungere
il compimento dei nostri studi. Ti
promettiamo, o Signore, di emulare la fedeltà,
con cui il tuo servo beato Luca Belludi
corrispose alle tue grazie.
Concedici poi, o Signore, di comportarci in modo
esemplare
in tutte le circostanze della vita e di
esercitare i doveri, ai quali saremo chiamati,
con integrità di coscienza, profondendo le
nostre migliori energie
nella difesa della verità e della giustizia, che
tu hai proclamato