Gioacchino da Fiore diventerà Beato nel nome del Padre ,del Figlio e dello Spirito Santo.
Quattro Gennaio 1996, giorno in cui la Chiesa Francescana festeggia Santa Angela da Foligno . Siamo ad Assisi con gruppo “Assisi Inverno giovani e non” che vivrà fino all’epoca Covid questa esperienza della spiritualità francescana natalizia. Un freddo incredibile e ci ritoviamo con Antonio Buonconsiglio pronti alle 6 del mattino destinazione il Santuario di San Damiano. La sera prima eravamo lì a recitare il Vespro assieme ad una marea di giovani stipati nella Chiesina cara a Francesco e Chiara . L’omelia di Fr.Luigi Giacometti, il Vespro cantato dai novizi e le musiche soavi dell’organo del grande fr. Massimo Cavaliere sono già state registrate nel portatile che porto in tasca. Da direttore d’Oratorio il Vespro e le Lodi dei novizi desidero tanto trasmettere a tutti i giovani dell’Oratorio Frassati. Questi due “pazzi” laici innamorati di Francesco e Chiara abbiamo fatto crescere le nostre famiglie a San Damiano. I nostri figli piccolini hanno recitato Vespri e Lodi a San Damiano.Oggi quella è la loro casa .Nasce lì il desiderio di conoscere una vita nuova nella meditazione ,preghiera e condivisione con novizi, novizie, frati e suore, “allegri”nel nome di Gesù e di quel Crocefisso di San Damiano con i Suoi occhi aperti e l’aureola d’oro che oggi ti parla ancora. La scuola è quella ed ho iniziato questa scuola da grande, da protagonista della pallavolo Lametina ed Italiana , da allenatore che ha cresciuto e formato pallavolisti , da cronista di VL7 Cinquestelle e Radiostudio G , da direttore sportivo che girava nelle scuole per portare tutta la città allo scolastico prima ed al palazzetto dopo . Questo gran “caciarone” dopo aver incrociato gli occhi aperti del Crocefisso di San Damiano ha iniziato a creare Oratori , a formare animatori e ad insegnare ai giovani della Cresima “ i sette doni dello Spirito Santo”, lasciandosi guidare dal quel Crocefisso. Questa premessa è necessaria per giustificare ed eventualmente avvallare un mio studio curiosità di pochi mesi sulla figura di Gioacchino da Fiore. Una telefonata di Pasquale Cimino ed un invito a passare alcune ore a pranzo e cena con il gruppo del Cammino di Gioacchino e con il capogruppo tedesco Tomas Raiser ; a quel giorno di Ottobre ,studio questa figura per la gioia anche del Sindaco di San Giovanni in Fiore e mia amica carissima ,Rosaria Succurro. Ed allora una sintesi da testimonianze e vita dell’abate Florense, poche tra decine e decine elaborate .alcune ho messo in rete sul sito http://www.amicifrancescani.it/studigioacchino.htm.
“Ripartirono da Petra e si ritirarono fra le Montagne a Fiore, affinchè in Nazareth fosse annunciato il nuovo frutto dello Spirito Santo fino a che a partire da quel luogo il Signore operasse la "Massima Salvezza" sulla Terra ". (dalla biografia di Gioacchino da Fiore,anonino)
Padre Angelo da Amici Domenicani.it : “ Io parlo di Gioacchino alla luce di quanto ho studiato a suo tempo nella storia della Chiesa e anche in ecclesiologia. Posso dire che è stata condannata una sua opera nella quale aveva polemizzato con Pietro Lombardo accusandolo di inserire in Dio una quaternità, al posto della Trinità. Quest’opera sulla Trinità però è smarrita, per cui si deve cercare di comprendere il suo pensiero dalla condanna del Concilio Lateranense IV, che avvenne nel 1215 quando Gioacchino era morto da 13 anni. Ecco che cosa si legge nel Denzinger: “Condanniamo, quindi rigettiamo l’opuscolo o trattato che l’abate Gioacchino ha pubblicato contro il maestro Pietro Lombardo sull’unità o essenza della Trinità, dove lo chiama eretico e stolto, per aver detto nelle sue sentenze: vi è una sola realtà suprema che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo ed essa ne genera, ne è generata, ne procede.Da ciò egli conclude che il Lombardo ammette in Dio non una Trinità ma una quaternità: ossia tre persone più quella comune essenza come un quarto elemento” (DS 803).Il Concilio difende la dottrina di Pietro Lombardo e conclude: “Se dunque qualcuno intendesse su questo argomento difendere o approvare l’opinione o la dottrina del suddetto Gioacchino, sia ritenuto da tutti eretico” (DS 806). “Non intendiamo, tuttavia, con questo togliere nulla al monastero di Fiore, di cui lo stesso Gioacchino è stato il fondatore. La formazione è regolare e la disciplina salutare, tanto che lo stesso Gioacchino ha deciso di inviarci tutti i suoi scritti per sottometterli al giudizio della Sede Apostolica in vista dell’approvazione o della correzione accompagnandoli con una lettera, da lui dettata e sottoscritta di suo pugno, nella quale confessa senza tentennamenti di professare la fede della Chiesa di Roma, madre maestra, per volontà di Dio, di tutti i fedeli” (DS 807)”
Padre Angelo afferma che “Questo giudizio del Concilio è
molto favorevole nei confronti della persona di Gioacchino da Fiore e del
monastero da lui fondato. Gli storici della chiesa Bihlmeyer e Tuechle dicono
che Gioacchino era “uno stimatissimo asceta, devoto della Chiesa e fondatore di
una congregazione cistercense riformata” (Storia della Chiesa, II, 131,1).
Gioacchino è noto anche per la sua distinzione della storia in tre Ere , quella
del Padre, che comprende l’Antico Testamento, quella del Figlio,
che va avanti per 42 generazioni di trent’anni ciascuna (praticamente fino al
1260) e quella dello Spirito Santo, segnata dall’amore e dalla pace. Parlare di
era dello Spirito Santo può aver dato l’idea di una Chiesa del tutto spirituale,
che può andare avanti senza la sua struttura gerarchica. La terza era è stata solo profetizzata
da Gioacchino da Fiore e si
sarebbe realizzata dopo la sua morte che avvenne nel 1202. Questo sogno di una terza età
della Chiesa riscosse molto favore al suo tempo e certamente fu esasperata come
avvenne nel caso del francescano Gerardo da Borgo San Donnino, il quale
individuò in San Francesco il nuovo legislatore, il profeta inviato da Dio,
e
nei francescani spirituali il nuovo ordine dell’ultima età annunciato da Gioacchino. Che Gioacchino da Fiore sia passato come un profeta molti
lo hanno ritenuto e spesso non gli hanno reso un buon servizio estremizzando il suo pensiero. Certamente Dante ne aveva grande stima
: "“…E lucemi da lato il calavrese abate Gioacchino,
di spirito profetico dotato…”. (Paradiso, XII,139-141). Se
si voleva una Chiesa rinnovata, spirituale e non immischiata nelle vicende
politiche, il pensiero di Gioacchino da Fiore non poteva che affascinare. La
Chiesa aveva bisogno di rinnovamento e tutti ne sentivano la necessità. Ma il
rinnovamento non doveva toccare la struttura data da Gesù Cristo. Questo è
quanto si sono preoccupati di fare San Francesco e San Domenico che hanno
portato non solo rinnovamento, ma una nuova fioritura di santità in perfetta
comunione con la gerarchia della Chiesa, dalla quale hanno ricevuto
approvazione, incoraggiamento e grande favore” .
Ecco entrare in scena San Francesco e San Domenico, i Francescani ed i Domenicani. Fermandomi a Francesco, Lui ha messo in atto quanto gli ha chiesto il Crocefisso di San Damiano : “ va e ripara la mia casa che va in rovina “ . Francesco ha ubbidito ed è nata una nuova Chiesa . Era l’anno 1224 alla Verna ;il Signore ha messo il sigillo alla testimonianza ed al nuovo ordine di Francesco imprimendogli le stimmate nelle mani, nel costato, dei piedi. Gioacchino da Fiore non ha conosciuto il quasi coetaneo Francesco ma,da profeta, ha indicato la strada giusta della nascita della nuova era dello Spirito Santo legata al Padre ed al Figlio.
A conclusione parziale dei miei studi molto veloci posso dire che Gioacchino da Fiore doveva essere Beatificato gìa nel 1215. La sua è stata un'ottima profezia. Nel 2023 si può affermare che Giacchino ha visto lontano. Era del Padre, Era del Figlio ed Era dello Spirito Santo nel nome del Padre e del Figlio. Se oggi non avessimo lo Spirito Santo non potremmo “comprendere” nè il Padre nè il Figlio. Ed io da Catechista di Cresima e Direttore di Oratorio, ,figura che ha anche tenuto le lezioni finali a tutti i cresimandi ,ho toccato con mano la grande potenza dello Spirito Santo in cui credo, Lo amo, e continuo ad insegnarLo . Sulla Potenza ed importanza dello Spirito Santo l’Evangelista Matteo (12, 31-33) ci riferisce le parole di Gesù: “Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata. A chiunque parli contro il Figlio dell’Uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro”. Dunque Gioacchino ha visto lontano ed ha visto “giusto” . Tornato dal lungo ritiro in Terra Santa a lui il Papa gli riconobbe il dono dell’Intelligenza che avrebbe ricevuto nei digiuni e nelle meditazioni nei luoghi di Gesù. Sette sono i doni dello Spirito Santo: «la sapienza, l'intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio» . Papa Benedetto XVI sottolineava l’importanza dello Spirito Santo capace di farti cambiare in meglio la vita . Ed allora carissimo Gioacchino una riflessione nasce spontanea; un grande “escursus” storico oltre che il segno semplice ma “principale della Chiesa quello che insegni subito ai bambini . Tutto inizia qui “nel nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo, le tre Ere del prossimo Beato Gioacchino da Fiore.
(Giampiero Scarpino)